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03/03/17

Prospettiva pittorica: come nasce e dove trovarla


L'idea di prospettiva, come un insieme di norme geometriche che permettono di rappresentare un oggetto tridimensionale (la realtà) su un piano bidimensionale (la tela), nasce grazie all'artista Filippo Brunelleschi, agli inizi del '400. 
Brunelleschi è conosciuto in tutto il mondo per l'unica e inimitabile "cupola" del Duomo di Firenze, cupola tra virgolette perchè sarebbe meglio parlare di volta ottagonale.
Questa sua opera è frutto dell'accurato studio matematico e geometrico e della riflessione attenta sullo spazio reale; ma non è della cupola che voglio parlarvi😎.
Ecco alcune domande riguardanti questa tecnica:

Quando nasce?

La prospettiva nasce nel periodo chiamato Primo Rinascimento, che corrisponde a inizi '400-metà del '400. 

Chi la inventa?

Filippo Brunelleschi. Egli viene descritto dal Vasari come un uomo molto ambizioso, che amava trovare soluzioni alle questioni apparentemente impossibili, e che partecipava a qualsiasi tipo di concorso-sfida. Era dotato di grande ingegno e manualità: Vasari ritiene che fosse un modo per compensare la sua bruttezza fisica😁.






Il primo esperimento risale al 1423 circa e fu eseguito su una tavoletta non molto grande (25-30 centimetri), sulla quale Brunelleschi aveva dipinto il Battistero di Firenze. Purtroppo la tavoletta non ci è pervenuta, ma sono rimaste delle fonti attendibili che la descrivono.
Questa rappresentava il Battistero tramite il punto di vista dell'osservatore, che doveva trovarsi all'altezza del portale del Duomo (posto esattamente di fronte al Battistero).
Per dimostrare la veridicità dei suoi studi egli fece un buco sulla tavoletta in corrispondenza della porta del battistero raffigurato, più o meno all'altezza dell'occhio di colui che si apprestava ad ammirare l'opera. 
Appoggiava l'occhio sul buco dalla parte posteriore della tavoletta e teneva uno specchio nell'altra mano che rifletteva l'immagine dipinta.


In questo modo, chiunque facesse questo esperimento di fronte al battistero si sarebbe reso conto che le proporzioni tra figura reale e figura rappresentata erano esattamente identiche.













Perchè?

Nasce per la necessità di voler far coincidere la realtà osservata con la realtà dipinta, una necessità quindi di realismo.
Il primo che mise per iscritto le norme prospettiche fu Leon Battista Alberti, il quale nel 1436 scrisse il trattato "De Pictura", che definiva la rappresentazione prospettica come unica e vera rappresentazione del reale. L'arte non fu più vista come artigianato, ma divenne vera e  propria scienza, innalzando la figura dell'artista alla pari dell'intellettuale.

Dove trovarla?

Ci sono numeroso opere che, a partire dal 1400, sono frutto di norme prospettiche. La più esemplificativa, a mio parere, è "La citta Ideale", di Piero della Francesca, dove la disposizione delle mattonelle sul pavimento e le linee stesse degli edifici conferiscono profondità al dipinto. Questo capolavoro, risalente agli ultimi decenni del 1400, si trova all'interno della Galleria Nazionale delle Marche
(http://www.gallerianazionalemarche.it/),presso il Palazzo Ducale di Urbino.
Si è scelto questo luogo perchè è proprio ad Urbino che Piero della Francesca consiglia la casata dei Montelfeltro riguardo le modifiche architettoniche da apportare nella città ( la città di Urbino e tutti i suoi monumenti fanno parte del Patrimonio Unesco dal 1998).